Poche e incerte notizie si trovano su episodi di questo genere. Ma due fatti aiutano a capire il clima di quegli anni: la riforma elettorale del 1912 che introduceva il suffragio maschile universale e il Patto Gentiloni (1913), che riportava i cattolici al voto in favore di candidati moderati dopo il non expedit di Pio IX che li aveva invitati a non partecipare alla vita politica del Regno d'Italia. Insomma, si sviluppava un clima di forte opposizione fra classi operaie (i nuovi elettori) e ceti benestanti (borghesia e clero) che sarebbe sfociato in insurrezioni come la Settimana Rossa (7-12 giugno 1914) con epicentro nelle Marche e in Emilia-Romagna. In questi disordini ci furono saccheggi di case e chiese, scontri con le forze pubbliche, violenze d'ogni tipo e da ogni parte. L'episodio della targa tuttavia precede di sei mesi la Settimana Rossa (quando si raccontò che i rivoltosi facevano le polpette con le ostie), ma è sintomatico di un progressivo clima di forte tensione sociale e scontro ideologico. |