Nel 2006 il palazzo e' stato restaurato e anche la lapide ha avuto la fortuna di essere rinfrescata (vedi la precedente nel primo thumbnail); anzi, è stato aggiunto il nome dell'autrice della prima frase, la prof. Vittoria Giobbia (1891-1979): "a Parigi fu in amicizia con i fratelli Rosselli; rientrata a Diano presso la sua famiglia, dal 1935 partecipò a gruppi antifascisti; operò assieme a Sandro Pertini, col nome di battaglia Comandante Saniacopo; esclusa dall'insegnamento pubblico in quanto ebrea, faceva lezione per strada con gli allievi che apprezzavano le sue idee e il suo sapere. Oggi le sue spoglie giacciono in una tomba senza nome e senza altra epigrafe, sotto un grande libro aperto, a significare una convinzione su cui insisteva: «La storia è ancora tutta da scrivere»" (Vilma Rossi, che ha intervistato la 83enne ex-staffetta della prof. Giobbia). Durante il restauro dell'edificio la scrostatura dell'intonaco ha messo in luce anche il vecchio muro in cui si scorgono i fori dei proiettili della fucilazione (vedi secondo thumbnail). L'ultimo thumbnail mostra una pagina di storia locale, con foto e biografia della prof. Giobbia. |