Il riferimento è ad Antonio Di Pietro, il giudice che negli anni '80 fu protagonista nei processi che misero in crisi il sistema di corruzione diffuso nelle classe politica per autofinanziarsi, sistema che è passato alla storia come
Tangentopoli. Di per sé la targa non fa subito capire se faccia dell'ironia sui metodi e i convincimenti del giudice Di Pietro o se voglia dichiarare che il Comune di Aulla non abbia avuto bisogno di quelle indagini perché assolutamente estraneo ad ogni forma di corruzione. Ma il vicino
monumento alle vittime di Tangentopoli scioglie ogni dubbio. Entrambe le iniziative furono prese dall'allora sindaco Lucio Barani, poi deputato (dal 2006 al 2012) e senatore (dal 2013 al 2018), fedele seguace dell'allora segretario del P.S.I.,
Bettino Craxi, inquisito da Di Pietro.