Pur di nobile famiglia, si schierò su posizioni libertarie, antiborboniche. Partecipò alla sollevazione di Palermo del 1848 e fece parte del Governo Provvisorio. Quando l'insurrezione fu soffocata andò in esilio. Un contrattempo gli impedì di unirsi alla spedizione di Pisacane a Sapri. Nell'aprile del 1860 fu inviato da Crispi in Sicilia per preparare la popolazione all'arrivo dei Mille. Mentre con gli insorti si portava su Palermo fu colpito in battaglia. |