Giornalista e vignettista, collaborò al giornale satirico Bertoldo, ciò che sotto il Fascismo gli procurò delle noie. Dopo l'8 settembre fu deportato in Germania e Polonia. Tornato in Italia alla fine della guerra, fondò con Giovanni Mosca un altro giornale satirico, il Candido, e incappò di nuovo nella censura, condannato per diffamazione e incarcerato. È diventato celebre per la serie di romanzi, ambientati in un paesino della Bassa, che vedono per protagonisti due
nemici/amici: il sindaco comunista Peppone e il parroco don Camillo; a cominciare dal primo romanzo, pubblicato nel 1948, ci fu un tale successo di pubblico che ne venne fatta quasi subito la versione cinematografica, con l'interpretazione magistrale di
Gino Cervi e Fernandel.
Davanti alla targa c'è una statua che raffigura Guareschi bambino mentre gioca col cerchio (vedi primo
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Una formella di ceramica lo ricorda anche ad Alassio, sul
muretto (vedi secondo
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