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Nacque da una famiglia di marinai calabresi ed ebbe infanzia travagliata e gioventù irrequieta, svolgendo diverse attività, dal commesso di libreria all'insegnante. Collaborò poi a riviste letterarie e scrisse diversi volumi di poesie, diventando uno dei rappresentanti dell'Ermetismo. Antifascista, nel Ventennio patì anche il carcere. |
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(Testo)
LO STELLATOQUALE IMMAGINE VEDO OLTRE DI ME CHE VIVA IN QUEST'ULTIMO SOLE, QUALE GIORNO INFINITO! IL SILENZIO S'ATTARDA, RITORNANO PAROLE D'UN TEMPO SUI BALCONI CHE SPORGONO LONTANO. PARE D'UDIRLI, BUONI, I POVERI AL CONGEDO. SI BACIANO IN QUEL NULLA E CON L'ULTIMO SGUARDO CHE RESTA SULLA RIVA. E L'ORIZZONTE, L'ARIA PIU' VOCE NON S'ASCOLTA CHE NON MI SIA D'INVITO A PERDERMI NEGLI ECHI D'OGNI DOLCE RUMORE. SARA' LA TOMBA CULLA NEL CIELO D'UNA VOLTA. AL CASTELLO D'ARECHI IN QUEL GRANDE PASSATO, NELLA CITTA' OVE FUI LA VETTA SOLITARIA DELL'ULTIMO CHIARORE. VEDRO' NEI BACI BUI NOTTURNO LO STELLATO COSI' PER L'INFINITO DELLA MEMORIA IL NOME MI RESTI IN OGNI PASSO CHE SI FERMA VICINO E S'ALLONTANA COME SALENDO AL MIO RICORDO. BASTA L'UMILE ACCORDO DI VOCI E DI PAROLE CHE MI DICA POETA, SARO' DI CHI MI VUOLE NEL VENTO DELLA CHIARA NOTTE CHE VA CON LUI. | LA PROVINCIA DI SALERNO A.D. 23.4.1994
foto Mancusi
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