Il 14 aprile 1945 il distaccamento partigiano "Morre", della 181^ brigata Garibaldi, aveva liberato una trentina di prigionieri dal carcere di Saluzzo; il luogo in cui si nascosero fu svelato da una delazione e accerchiato da una pattuglia di militi fascisti; molti riuscirono a fuggire ma i sette qui elencati vennero trucidati; al numero bisogna aggiungere il comandante partigiano Antonio Ferrari (
Otto), che venne ferito, catturato, torturato e poi giustiziato, e una donna, Anna Allisiardi; a spiegare l'enigmatica frase che la accompagna nell'epigrafe bisogna aggiungere che nei giorni precedenti era stata sospettata di fare il doppio gioco e di avere rapporti con i nazifascisti; ma era stata scagionata e si era unita al gruppo; quella mattina era stata la prima a recarsi alla fontana e gli assalitori l'avevano colta di sorpresa e strozzata perché non desse l'allarme agli altri (a pag. 7 di
questo periodico locale ho trovato alcune informazioni sulla vicenda).
Nel primo
thumbnail un'immagine del ponte medievale presso cui si ergeva la lapide.
Nel secondo
thumbnail la foto, inviatami da Gianluigi Barale, della nuova lapide che sostituisce la precedente distrutta dall'alluvione; il testo è identico, ma con l'aggiunta dell'anno in calce: 2008.