Fu accoltellata in mezzo alla folla da uno spasimante che non si rassegnava ad essere rifiutato; l'omicida fu riconosciuto malato di mente dal tribunale e rinchiuso per tre anni in ospedale psichiatrico. La targa -affissa all'angolo di via Camozzini con la piazza, dove avvenne il delitto- esprime lo sdegno degli abitanti della zona per lo scarso peso dato dalle forze dell'ordine alle precedenti denunce della ragazza per le assillanti minacce e percosse ricevute.
Qui il nome risulta MARINA, mentre la stampa dell'epoca scrisse Maria Rosaria (vedi thumbnail). |