L'edificio nel 1943-44 fu sede della polizia politica nazista e
repubblichina, dove numerosi antifascisti furono torturati. Quando il fronte Alleato e i partigiani liberarono Firenze, i torturatori si trasferirono a Milano, dove aprirono
un'altra Villa Triste.
L'epigrafe fu dettata da
Piero Calamandrei.