Cortigiano, letterato poligrafo, scrisse poesie e prose di argomento religioso ed altre -per cui è più celebre- licenziose, come i Sonetti lussuriosi e i Ragionamenti. "Era solito definirsi figlio di cortigiana con animo di re; amato ed osannato da alcuni, fu odiato e considerato arrivista da altri; in realtà si mantenne uno spirito libero in anni in cui non era facile esserlo. Espresse il desiderio, non esaudito, che sulla sua tomba fosse scritto:
Qui giace l'Aretin poeta tosco/di tutti parlò mal fuorché di Cristo/scusandosi col dir: non lo conosco" (Fabrizio Peli). |