Precursore dell'Umanesimo, fu celebre al suo tempo per la perfetta conoscenza della lingua latina, in cui scrisse numerose opere in prosa e versi; noi lo conosciamo di più per un libretto dal titolo latino (
Rerum vulgarium fragmenta), ma scritto in volgare e meglio noto come
Canzoniere. In 366 componimenti di vario metro l'autore perfezionò all'estremo le possibilità espressive del volgare consegnandoci quella che è restata per quasi 6 secoli la lingua lirica italiana.
"Il
monumento è opera di Alessandro Lazzerini (1928). Il complesso statuario è forse un po' troppo ridondante e gli aretini, non comprendendone appieno il dotto simbolismo, sono soliti chiamarlo
il monumento della meloria, riferendosi alla numerosa serie di glutei maschili ostentati nel marmo" (
Fabrizio Peli).
La scritta di destra sulla fronte cita il v.20 della canzone petrarchesca
Spirto gentil (dove "capo" significa "capitale"), mentre le parole incise nello scudo in basso sono tratte dalle Georgiche virgiliane (II 496) e illustrano il gruppo scultoreo, dove una madre cerca di risparmiare al figlioletto i pericoli delle armi fratricide. Sul retro il tondo con il bassorilievo del volto di Laura è contornato dal v. 20 del
Trionfo della castità (
v’era con castità somma beltate); la scena plastica a sinistra rappresenta il senatore Orso dell'Anguillara che nel 1341, in Campidoglio, incoronò d'alloro il poeta; sembra che per le altre figure qui ritratte l'autore abbia voluto riprodurre i volti del Duca degli Abruzzi, di Gabriele D'Annunzio, di se stesso, di suo padre e della propria moglie.