Con
Pietro Bologna nel 1898 fondò
La terra, giornale che prendeva le parti della popolazione contadina, di cui fu direttore; come socialista quello stesso anno dovette esulare a Marsiglia per evitare l'arresto, e qui fondò a sue spese il giornale
L'emigrante, scrisse romanzi e si interessò di questioni sindacali, finché fu espulso dalla Francia. Tornato in Italia continuò a scrivere romanzi e novelle, lavorando per
Il lavoro,
Il messaggero e
Il secolo, che lo nominò corrispondente da Parigi; si dimise quando il Fascismo prese il potere e si ritirò nuovamente in Francia. Tornò in Italia nel 1943 rifugiandosi nascosto fino alla morte.