Ercole scrisse sonetti, ecloghe e satire.
Guido, legato pontificio nelle Fiandre, scrisse
Della guerra di Fiandra; fu cardinale e presiedette il tribunale dell'Inquisizione che condannò Galileo all'abiura.
Anche
Cornelio fu cardinale, nonché arcivescovo di Cartagine, nunzio apostolico a Parigi e plenipotenziario del re di Spagna presso il papa; tradusse
La Tebaide di Stazio.