Fruttivendolo, antifascista, diffondeva la stampa clandestina comunista durante il Ventennio, finché non fu arrestato nel 1942; liberato dopo l'Armistizio, riprese l'attività politica fino ad un nuovo arresto e alla carcerazione; evaso durante un bombardamento aereo, fu poi ripreso e incarcerato a Bologna. Il 20 agosto 1944 venne fucilato per rappresaglia assieme ad
altri 10 prigionieri; del gruppo facevano parte anche due preti accusati di favoreggiamento alla Resistenza.