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Nome e Cognome Angeli del fango
Dove si trova piazza G.Poggi - Firenze, FI
Categoria varia
Segnalato da Franco Zatini
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Vennero chiamati "angeli del fango" quei ragazzi che all'indomani dell'alluvione fiorentina del 4/11/1966 giunsero in città come volontari ad aiutare la popolazione e collaborare nel salvataggio soprattutto dei libri conservati nei sotterranei di numerose biblioteche.
C'ero anch'io, giunto da Milano con un pullman di universitari; dormivamo in due carrozze ferroviarie alla stazione di S.Maria Novella e passammo circa due mesi a trasbordare libri dalle cantine all'aperto, poi a pulirli e portarli in essiccatoi improvvisati curandone l'asciugatura. Per variare si andava ogni tanto a spalare fango da case che si affacciavano sull'Arno.
Il monumento è opera di Galeazzo Auzzi.
 
     
 
 
(Testo)

1966-1976 X° ANNIVERSARIO DELL’ALLUVIONE DI FIRENZE
“STELE DELL’AMICIZIA”
REALIZZATA A CURA DEGLI ENTI LOCALI A TESTIMONIANZA
DELLA RICONOSCENZA DELLA CITTÀ AGLI
“ANGELI DEL FANGO” ED A QUANTI MANIFESTARONO
CONCRETAMENTE LA LORO SOLIDARIETÀ
A FIRENZE IN QUELLA TRAGICA CIRCOSTANZA
4-11-1976Opera di G.AUZZI


(su altra targa)
STELE DELL’AMICIZIA
   Bronzo di mt 2x1 di Galeazzo Auzzi Basamento in marmo delle Apuane del peso di circa sette
tonnellate.

   Monumento inaugurato il 4 novembre 1976 e realizzato a cura degli Enti locali nel decimo anniversario
dell’alluvione a testimonianza della riconoscenza della città agli “Angeli del Fango” ed a quanti
manifestarono la loro solidarietà a Firenze in quella tragica circostanza.

   In questa composizione, che è tipica dell’espressione artistica di Auzzi, l’autore si è richiamato
nella struttura portante ad una stele arcaica.

   Ha toccato i capisaldi delle più antiche e nobili civiltà come quella egizia, ittita, greca e romana con
appropriate rappresentazioni architettoniche ed emblematiche simbologie, “rompendo” nel contesto
della composizione stessa con gruppi di figure avvolgenti, che vogliono simboleggiare l’amicizia - intesa
nel senso più vero e profondo - e con stilizzate e sensibili maternità che esprimono un chiaro richiamo
all’amore ed alla continuità della vita.
Restaurato per il trentennale
dell’alluvione 1966-1996.
 Sotto l’alto Patronato del
Presidente della Repubblica


foto Zatini
 
 
     
 
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