Fece carriera militare nella Grande Guerra, nonostante comandasse il 27° corpo d'armata durante la disfatta di Caporetto; nel 1936 ebbe il comando del corpo di spedizione in Etiopia e conquistò quel paese facendo uso dei gas asfissianti. Durante la II Guerra Mondiale il suo astro declinò perché in disaccordo con Mussolini sulle strategie da seguire. Con l'arresto del Duce nel 1943, fu nominato dal re capo del Governo (fino al 1944) e firmò l'armistizio dell'8 settembre con gli Alleati. Complessivamente è una figura alquanto discussa.
La casa natale, venduta dalla famiglia nel 1921, continuò ad ospitare la madre, Antonietta Pittarelli Badoglio (vedi nel primo
thumbnail la targa commemorativa nel cortile); nel 1937, dopo la conquista dell'Etiopia, venne donata al generale, che la destinò ad un asilo infantile (vedi secondo
thumbnail); oggi ospita il
Museo Storico Badogliano. L'ultimo
thumbnail mostra la targa, sempre nel cortile, che riproduce una lettera di Badoglio espressione del suo attaccamento al paese natale.