Uomo politico, scrittore in latino e in volgare, diede a questa lingua nascente una enorme poliedricità espressiva. La sua Divina Commedia è indubitabilmente uno dei grandi capolavori della letteratura mondiale, ma per gli italiani è anche la fucina della loro lingua, da cui sono uscite le più potenti raffigurazioni della realtà e dell'immaginazione.
Dante mette queste parole in bocca al suo antenato Cacciaguida, che immagina di incontrare in Paradiso: viene descritta l'antica Firenze, più piccola di dimensioni e più morigerata nei costumi. |