"Capitano dell’Artiglieria pontificia, aderì peraltro al Governo Provvisorio ed alla Repubblica Romana, della quale fu triumviro quando si dimisero Mazzini, Armellini e Saffi (1 luglio 1849) e Roma dovette prepararsi alla resa; condannato in contumacia, visse a Berlino fino al 1870, rientrando a Roma dopo la presa di Porta Pia. Fu poi generale nell’esercito del Regno d'Italia" (
Piero Cocconi).
Era fratello di
Ludovico Calandrelli