Morì in Etiopia nella guerra per la conquista dell'Impero. Fu insignito di medaglia d'oro al V.M. alla memoria con la seguente motivazione: "Sottufficiale fotografo provetto e di rara capacità, offrivasi in ogni contingenza entusiasticamente per effettuare ardite ricognizioni e voli su territorio nemico. Il giorno 26 dicembre, partito in volo dal campo di Gorrahei per eseguire una ricognizione fotografica su Dagabur, essendo stato l'apparecchio colpito da violento fuoco di reazione antiaerea, che lo costringeva ad atterrare nelle linee nemiche, anziché sottomettersi a soverchiante massa nemica accorsa baldanzosa per catturarlo, imbracciava la mitragliatrice, e, affiancatosi al suo ufficiale pilota, ingaggiava una titanica lotta. Rimasto isolato dal suo ufficiale, anziché cedere al nemico, preferiva continuare nell'impari lotta, finché, soverchiato, trovava morte gloriosa. Fulgido esempio di elevate virtù militari e di fiero e nobile spirito di abnegazione". |