Il 2 settembre 1904 i minatori della miniera Malfidano, gestita da una società francese, si videro imposta dal direttore un'anticipazione dell'orario invernale, che comportava la riduzione da 3 a 2 ore della pausa nel momento più caldo della giornata; reagirono promuovendo uno sciopero spontaneo; il giorno 4, mentre i loro rappresentanti erano in trattativa col direttore, la folla in attesa venne affrontata dai carabinieri che spararono ad altezza d'uomo. I minatori Littera e Montixi furono uccisi sul colpo, Pittau e Giovanni Pilloni (non ricordato nella targa) in seguito alle ferite riportate; molti altri rimasero feriti. In risposta a questo episodio le organizzazioni sindacali promossero il 16 settembre di quell'anno il primo sciopero generale nazionale.
La vicenda è ricordata anche da
Giuseppe Dessì nel romanzo
Paese d'ombre.
Attualmente le miniere sono chiuse, come quasi tutte quelle della Sardegna.
Il monumento, che occupa un'area a giardino, è costituito da diverse iscrizioni, un angolo con oggetti che ricordano l'attività mineraria e un prato su cui giacciono tre statue in pietra a rievocare i caduti dell'eccidio.