Nel 1817 fu nominato Primo Architetto del Granducato e poi Ingegnere della Guardia del Fuoco, carica che gli costò la vita perché morì dei postumi d'un incidente occorso in una esercitazione dei pompieri. A Livorno progettò ponti e il nuovo sistema idrico, lasciando tuttora traccia nel grande
Cisternone della città. A Firenze lavorò in Palazzo Pitti e nella Biblioteca Laurenziana.