Colonna
sonora: J.Strauss: Bel Danubio blu Puccini: Tosca-Recondite armonie Puccini: Tosca-E lucevan le stelle E.A.Mario: Leggenda del Piave |
Mario, il padre di mia madre, è stato l'unico dei nonni che ho conosciuto e frequentato fino ai miei 20 anni. Da lui ho sentito i racconti della storia più lontana: nacque a Parma nel 1876, da un padre ex garibaldino che, quando si ammalò, dovette vendere le medaglie conquistate sul campo. Mario aderì ragazzo al neonato Partito Socialista.
Ma la nostra storia comincia
nel 1899, quando Mario si laurea in Lettere all'Università di Bologna (ha
avuto come maestro Carducci). La foto rivela che allora non molti
completavano gli studi fino al titolo di dottore: appena 12 in un anno e
in una delle università più prestigiose d'Italia! |
Nel 1910 nasce la prima figlia, chiamata Amelia come una sorellina di Mario che era morta di difterite (a quei tempi non esistevano antibiotici né sulfamidici, e la mortalità infantile era altissima). Ad Amelia vengono presto a fare compagnia una sorella, Luisa, ed un fratello, Paolo.
A sinistra: Elda con i suoi primi tre figli. Qui sopra i due figli più giovani: quello di destra è Marco, che sarà mio padre . |
Anche nonno Edoardo si dedicò alla vita politica e fu deputato alla Dieta di Innsbruck: il trentino era parte della regione del Tirolo. Dalla moglie Elda ebbe 5 figli, quattro maschi e una femmina. Alla sua morte lasciò alla famiglia difficoltà economiche: gli strascichi del dopoguerra dissestarono parecchie fortune di ex-cittadini austriaci passati all'amministrazione del Regno d'Italia. Ma lasciò anche una grande casa con giardino, orto, vigna e facciata cinquecentesca. In quella casa in collina, a Meano di Trento, qualche decennio dopo, noi numerosi nipoti -diciotto in totale- abbiamo passato tante estati dell'infanzia e adolescenza. Il settembre era splendido: le scuole allora iniziavano il primo ottobre... | |
Cartolina da Meano di
Trento: all'estrema destra il portone nella facciata a bugnato immette nel cortile della casa un tempo dei miei nonni. Oggi è proprietà del Comune e monumento nazionale |