Colonna sonora:
Charleston
Inno a Roma

Faccetta Nera
Blanc-Gotta: Giovinezza
La cumparsita
Tango della gelosia
G.Mazzi: Mille lire al mese

L.Armstrong: All the saints...

Il periodo compreso fra questi anni ebbe un carattere uniforme, soprattutto per gente che non aderì al regime fascista o che addirittura gli si oppose.

I ricordi del ramo paterno -quello di educazione asburgica- raccontavano con disprezzo la prepotente volgarità del Fascismo. D'altra parte più immediate necessità si imponevano, perché Edoardo morì nel 1926, lasciando alla moglie Elda il difficile compito di crescere e mantenere agli studi 5 figli giovani o adolescenti (mio padre aveva 15 anni). E Elda ci riuscì, facendo debiti -che poi i ragazzi restituirono, una volta cresciuti- e vendendo quel che ancora le restava del precedente benessere.


Elda (seconda da sinistra) e i suoi 5 figli alla fine degli anni '30. Marco è il primo a destra, seduto


Foto di classe: 3° ginnasio (=media) del
1923. Amelia è la terza da sinistra, seduta


Foto di classe: 2° liceo del 1927. Come si vede, le ragazze che proseguivano gli studi allora erano poche. Amelia è la seconda da sinistra, seduta

I ricordi di Mario invece (ramo materno) sfiorano più da vicino la Storia: il suo socialismo rigoroso, un po' ancora ottocentesco, lo porta a non prendere mai la tessera del Partito Nazionale Fascista, a non rispettare mai le circolari ministeriali che invitano le scuole a celebrare il Regime. La stima di cui gode a Bologna come insegnante e uomo politico di estrema rettitudine gli risparmiano per un po' aggressioni e traversie; ma negli anni '30 anche lui subisce una "anonima" bastonatura che lo manda all'ospedale. Quello che più lo impressiona è la vista delle finestre del vicinato che si chiudono rapidamente mentre fioccano le manganellate: la paura spinge a non vedere. In fondo la mafia e i comportamenti da essa indotti non sono un'esclusiva siciliana...
Mia madre adolescente, in abito folkloristico, durante una delle sue prime vacanze sulle Alpi venete, negli anni '20

Prima ancora che raggiungano il massimo della carriera, Mario e Maria -entrambi insegnanti- sono forzatamente messi in pensione. Ma così Mario ha più tempo per fiancheggiare, sul piano ideale ed organizzativo, l'opposizione clandestina al Regime.

Intanto i ragazzi che diventeranno i miei genitori -Marco e Amelia- studiano, nel loro piccolo subiscono o assistono alle angherie dell'Italia fascista, ma anche si divertono: alle feste goliardiche mio padre suona la fisarmonica in una orchestrina di universitari.
Infine si laureano (in Chimica a Bologna, dove appunto si sono conosciuti) e cercano un lavoro.

Da mio padre, che come autodidatta aveva imparato a suonare mille strumenti, ho ereditato il gusto della musica Festa delle matricole a Bologna (1931)


Mio padre in divisa da ufficiale di artiglieria

Quasi subito mio padre comincia i suoi "8 anni in divisa". Infatti è chiamato per la leva nel '34, poi richiamato nel '36 per la guerra d'Africa e nel '39 per quella d'Albania: le oceaniche masse che bevono le parole del Duce sono inebriate all'idea che anche l'Italia si costruisca un Impero coloniale! Una serie incredibile di casualità però impedisce a mio padre di imbarcarsi in ciascuna di quelle spedizioni. Subito dopo, l'alleanza con la Germania di Hitler ci trascinerà in una guerra quinquennale.


Foto-tessera di mia madre quando ebbe il primo posto di lavoro

Gita in montagna (Dolomiti) nel 1937: occasioni simili erano ormai rare, consentite ai maschi solo nei brevi periodi tra un servizio militare e l'altro

L'autarchia anche culturale del Regime esclude l'Italia dal nuovo (artistico, letterario, musicale ecc.) che si respira nel resto del mondo. E pure il prodigioso strumento che nasce grazie agli studi ed esperimenti dell'italiano Marconi -la radio- da noi è strettamente controllato dal Governo e in larga misura impiegato per trasmettere capillarmente il verbo di Mussolini. Gli spazi per i divertimenti giovanili sono sempre più ristretti

 


Il giorno delle nozze
(11 luglio 1937)

Nel 1937 Marco e Amelia si sposano. Uno dei testimoni di nozze si chiama Alcide De Gasperi: è un trentino di Valsugana che aveva studiato a Vienna con nonno Edoardo. Ne era nata un'amicizia, tanto che era stato anche padrino di battesimo di Marco. La sua attività politica nel Partito Popolare, sciolto dal Fascismo, gli è costata una condanna a sei anni di reclusione. Nell'ultimo periodo del Ventennio si rifugia in Vaticano dove ha un incarico da bibliotecario. Il compenso non è molto alto, visto che devono prestargli un vestito per partecipare al matrimonio dei miei. Dopo la guerra sarà leader riconosciuto della neonata Democrazia Cristiana e per più anni Presidente del Consiglio.


Il certificato di matrimonio dei miei genitori

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by edc  

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