Operaio comunista, per le sue idee venne arrestato a Milano nel 1942; liberato dopo la caduta di Mussolini, entrò nella Resistenza; tradito da una spia fu nuovamente arrestato nel 1944 e inviato al campo di concentramento di Fossoli; di qui fu poi deportato a Bolzano, quindi a Mauthausen e infine a Gusen, dove morì. Fino all'ultimo momento la sua vera identità rimase celata sotto il falso nome di Gianni Santovito.
Il 17/1/2020 gli è stata qui dedicata anche una
pietra d'inciampo.