Operaio comunista, per le sue idee venne arrestato a Milano nel 1942; liberato dopo la caduta di Mussolini, entrò nella Resistenza; tradito da una spia fu nuovamente arrestato nel 1944 e inviato al campo di concentramento di Fossoli; di qui fu poi deportato a Bolzano, quindi a Mauthausen e infine a Gusen, dove morì. Fino all'ultimo momento la sua vera identità rimase celata sotto il falso nome di Gianni Santovito.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. La pietra è stata posata il 17/1/2020.
Gentili era già ricordato qui da una
lapide.