Figlio di Galeazzo I e nipote del potente arcivescovo
Giovanni, alla morte del padre divenne signore di Milano, comperando dall'Imperatore il titolo di Vicario della città; sotto di lui Milano assoggettò buona parte della Lombardia. Trasmise ai discendenti il suo stemma della vipera con l'uomo in bocca, forse suggerito dal fatto che un giorno scacciò senza timore un serpente che si era acciambellato nel suo elmo.
Qui è ricordato per aver fatto costruire dall'architetto Francesco Pecorari la chiesa di
S.Gottardo, di cui era devoto perché sofferente di gotta. La chiesa, di cui resta il campanile a pianta ottagonale (vedi ultimo
thumbnail), è nota come S.Gottardo in Corte perché eretta di fianco al Broletto vecchio, divenuto sede dei Visconti e trasformato dal Piermarini a fine '700 in Palazzo Reale.