Militare tedesco nella I Guerra Mondiale, a fianco dell'alleato turco in Anatolia assisté alle odissee degli armeni deportati e soppressi senza pietà e cercò di reagire aiutando chi poteva, ma soprattutto documentando le atrocità commesse. Nel 1919 raccolse e pubblicò le lettere inviate a parenti, amici, uomini politici per testimoniare una vicenda che i più volevano celata (
La via senza ritorno. Un martirio in lettere). La sua battaglia per i diritti civili lo costrinse all'esilio nel 1934, per sempre lontano dalla sua patria.
È uno dei cippi del
Giardino dei Giusti, aggiunto nel 2011.