A Codini è stata dedicata qui anche una
pietra d'inciampo nel 2020; a
Schezzi nel 2022. Angelini, nato a Firenze il 9/10/1906, lavorava a Milano come operaio; aderente al Partito Comunista clandestino, già nel 1932 aveva patito l'arresto e la condanna del Tribunale Speciale; liberato in seguito ad amnistia, continuò nel suo impegno antifascista; arrestato nuovamente, forse per la propaganda svolta in vista del grande sciopero generale (1/3/1944), venne deportato (13/3/1944) a Mauthausen (A); morì nel sottocampo di Ebensee il 28/4/1945.