Discendente da un'antica e
illustre famiglia milanese, sposò sedicenne il principe Emilio Barbiano di Belgioioso, un libertino cacciatore di dote, da cui si separò appena 4 anni dopo. Attratta dalle nuove idee risorgimentali, aderì alla Carboneria stringendo amicizia in diverse città d'Italia con persone e gruppi che condividevano il suo pensiero; era però sempre sotto osservazione della polizia austriaca, ciò che la spinse a fuggire da Milano riparando in Francia, dove scrisse articoli sulla situazione politica italiana per giornali francesi. Qui entrò in amicizia con molti artisti e intellettuali, come
Bellini,
Liszt, Heine,
George Sand e
Balzac. Tornata in Italia, realizzò il suo impegno politico organizzando attività assistenziali ed elaborando riflessioni etiche ed economiche sotto forma di saggi e articoli giornalistici. Fu a Milano durante le 5 giornate; al ritorno degli Austriaci dovette nuovamente esulare a Parigi; raggiunse Roma quando nacque la Repubblica, ma anche da qui dovette fiuggire, riparando a Malta e poi in Turchia. Solo nel 1855 un'amnistia le consentì di tornare nella villa di Locate e a Milano.
L'opera, realizzata dallo scultore Giuseppe Bergomi, è stata inaugurata il 15/10/2021 ed è la prima statua di una donna a Milano. Si trova davanti al palazzo di famiglia (vedi penultimo
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