Leone Latis, nato a Modena il 4/6/1886, aveva sposato
Annita Bolaffi, nata ad Osimo (An) il 7/8/1892;
Liliana era loro figlia; dopo la nascita della RSI per due volte cercarono di riparare in Svizzera, con documenti falsi, attraverso la Val d'Intelvi, ma furono sempre rimandati in Italia; infine vennero arrestati, deportati e uccisi nel lager di Auschwitz subito dopo l'arrivo. Il figlio
Giorgio, promettente scrittore, si era unito ai partigiani e morì fucilato nei giorni dell'insurrezione di Torino.
Queste sono tre delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di stenti o furono uccisi. Le pietre sono state posate il 26/1/2022.