Negli scontri fra gruppi etnici e sociali che investirono il Ruanda nel 1994, producendo massacri inenarrabili, ebbe il coraggio di accusare il sindaco del suo paese di essere istigatore di questi crimini; per ritorsione una milizia armata le uccise il marito, stuprò e uccise la figlia. Godeliève non si spaventò neppure davanti ad ulteriori minacce e testimoniò nel processo che condannò il principale responsabile all'ergastolo per genocidio.
È una delle targhe del
Giardino dei Giusti, aggiunta nel 2022.