Scrittore dell'Azerbaigian che ha rievocato in un suo racconto la violenza subita dal vicino popolo armeno già un secolo fa e perpetrata ancora oggi dai governi nazionalisti dei paesi limitrofi, compreso quello azero. Per questo suo scritto è stato privato di tutti i precedenti riconoscimenti e della pensione, i suoi libri sono stati banditi dalle librerie azere, gli è stato imposto il domicilio coatto a Baku e non può uscire dai confini del suo Paese.
È una delle targhe del
Giardino dei Giusti, aggiunta nel 2023.