Con l'avvento delle leggi razziali fasciste la sua famiglia si trasferì in Argentina nel 1939. Anche nel paese di adozione nel 1976 prese il potere una dittatura, quella del generale Videla. Sua figlia diciottenne, attiva nel movimento studentesco, venne sequestrata ed uccisa dalla polizia militare. Da allora Vera si batté perché si facesse luce sulla scomparsa della figlia, come di molti altri ragazzi finiti nelle maglie feroci della tirannide.
È una delle targhe del
Giardino dei Giusti, aggiunta il 6/3/2024.