Operaio, militante del Partito Comunista clandestino durante il Ventennio, nel 1944 svolse attività di propaganda per la riuscita dello
sciopero generale del primo marzo contro la dittatura nazifascista. La delazione del portinaio dello stabile in cui abitava lo portò all'arresto e la deportazione a Mauthausen, poi Ebensee e Hartheim, dove morì.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. La pietra è stata posata il 23/1/2025.
Volpi era già ricordato in una
lapide assieme ad altri 3 compagni che qui abitavano e furono tutti vittime dei lager.