Ne scrisse anche Manzoni in
Storia della colonna infame: era un povero barbiere che, durante la peste del 1630, fu accusato di essere dolosamente un propagatore del contagio (un
untore).
Di fronte alla targa č affissa al muro la scultura visibile nel
thumbnail.
La targa seicentesca che decretava l'infamia č custodita nel
Castello Sforzesco.