Avvocato a Rovereto, irredentista, pur essendo cittadino dell'Impero allo scoppio della Grande Guerra disertò e si arruolò volontario nell'esercito italiano. Fatto prigioniero dagli austriaci sul Monte Corno assieme a
Battisti, che comandava la sua compagnia, fu processato per direttissima e impiccato per alto tradimento.