Tapparelli,
Gelsomini,
Giacchini,
D'aspro e
Senesi, arrestati come antifascisti, finirono nel gruppo dei fucilati alle
Fosse Ardeatine (24/3/1944) all'indomani dell'attentato di via Rasella; Francesco Sardone, arrestato l'11/1/1944, figura tra i fucilati per rappresaglia a Forte Bravetta il 31/1/1944, ma in realtà era già morto sotto tortura in via Tasso.