I fratelli Orlando (
Luigi, Giuseppe, Salvatore e Paolo), siciliani, erano affiliati alla Giovane Italia e parteciparono alla
Rivoluzione del 1848; al ritorno dei Borboni dovettero esulare. Luigi, ingegnere navale, si stabilì dapprima a Genova e fu direttore di quell'Arsenale (poi diresse l'Ansaldo di Sampierdarena e infine fondò il Cantiere Navale di Livorno, che porta il suo nome); Giuseppe, nato nel 1822, tornò con i Mille in Sicilia in qualità di direttore di macchina del piroscafo
Lombardo. A questo Giuseppe assegna il busto il sito web del CATALOGO COLLETTIVO DEI BENI CULTURALI LIVORNESI; io tuttavia nutro qualche dubbio sull'assegnazione, per due motivi: innanzitutto è strano che nell'epigrafe non sia menzionata la partecipazione all'impresa dei Mille; in secondo luogo lapide e busto furono realizzati nel Ventennio fascista, in anni di politica imperialista e guerrafondaia; e il cantiere Orlando nel 1925 aveva varato gli incrociatori pesanti
Trento e
Trieste (oltretutto con notevoli perdite economiche): allora dirigeva i cantieri un Giuseppe Orlando (1855-1926), figlio di
Luigi, appartenente alla seconda generazione di questi armatori.