Giurista francese del XVI sec., citato anche col nome italianizzato di Andrea Tiraquelli (Tiraquellus). Scrisse, fra l'altro,
De legibus connubialibus et iure maritali (1554), in cui sostiene una minore punibilità delle donne motivandola con una supposta loro minore razionalità. Fu Consigliere al Parlamento di Parigi, intimo del re Enrico II e protettore del grande scrittore François Rabelais.
Questo è uno dei diciannove medaglioni di giuristi che ornano la facciata del palazzo (vedi primo
thumbnail). Nel tempo ha ospitato la VENERABILE/ARCHICONFRATERNITA/DELLE SACRE STIMATE/DI ROMA (secondo
thumbnail), ma nel primo '500 era la casa dell'avvocato concistoriale Bartolomeo de' Dossi, che si fece ritrarre -sembra- in affreschi di finestre murate (ultimi due
thumbnail). Escludo però che sia stato questo avvocato a fare realizzare i medaglioni, per motivi cronologici: è menzionato da Francesco Albertino in un libro del 1515 sulle antichità romane, ma almeno uno dei personaggi effigiati sui medaglioni è di età sicuramente posteriore:
Giovan Battista De Luca (1614-83). Dunque sarà stato qualche erede di famiglia che ha voluto così onorare l'attività giuridica dell'antenato.