Uomo politico, scrittore in latino e in volgare, diede a questa lingua nascente una enorme poliedricità espressiva. La sua
Divina Commedia è indubitabilmente uno dei grandi capolavori della letteratura mondiale, ma per gli italiani è anche la fucina della loro lingua, da cui sono uscite le più potenti raffigurazioni della realtà e dell'immaginazione.
Al verso 49 del IX canto del Paradiso Dante accenna al destino del signore di Treviso e, per indicare la città, usa l'espressione riportata in questa targa. E il cippo è proprio alla confluenza dei due fiumi. È interessante notare la data del monumento: nel 1865 Treviso, con tutto il Veneto, è ancora soggetta all'Austria, e le onoranze a Dante svolgono una non troppo velata funzione di propaganda nazionale e libertaria. Anche
Trento si doterà di un gigantesco monumento all'Alighieri, effigiato con un dito ammonitore puntato verso il Brennero.