Entrò giovanissimo nel corpo garibaldino dei Cacciatori delle Alpi (1859) e partecipò alla spedizione dei Mille; al comando di una mezza batteria di cannoni salvò la vita a Garibaldi nello scontro di S. Angelo in Formis l'1 Ottobre 1860 durante la battaglia sul Volturno. Era anche appassionato di
pittura;
Abba così ne parla: "
avea sempre la matita in mano a schizzare dal vero bivacchi, fatti d’arme e figure caratteristiche, delle quali s'ornò poi la casa dove morì medico, trentott'anni di poi". Dopo la III Guerra d'Indipendenza tornò sui libri, si laureò in Medicina e divenne primario e docente di Anatomopatologia a Padova.