Giurista, studioso del Diritto Canonico, insegnò a Siena e Padova. Umanista, scrisse anche poesie; entrò nell'amicizia di
Enea Silcio Piccolomini, papa Pio II.
Ebbe un nipote che seguì gli stessi studi ed insegnò a Bologna, succedendo in cattedra ad
Andrea Alciati.
Credo di poterlo distinguere dall'omonimo nipote (Mariano Socini il Giovane, anche lui giurista di fama) grazie all'immagine del medaglione, confrontabile con una
stampa del 1555.
Questo è uno dei diciannove medaglioni di giuristi che ornano la facciata del palazzo (vedi primo
thumbnail). Nel tempo ha ospitato la VENERABILE/ARCHICONFRATERNITA/DELLE SACRE STIMATE/DI ROMA (secondo
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thumbnail). Escludo però che sia stato questo avvocato a fare realizzare i medaglioni, per motivi cronologici: è menzionato da Francesco Albertino in un libro del 1515 sulle antichità romane, ma anche un altro dei personaggi effigiati sui medaglioni è di età sicuramente posteriore:
Giovan Battista De Luca (1614-83). Dunque sarà stato qualche erede di famiglia che ha voluto così onorare l'attività giuridica dell'antenato.
Sulle grafie e origini del cognome vedi
qui.