Si imbarcò a Quarto con i Mille per la conquista del Regno Borbonico; nella traversata diede il cambio a
Simone Schiaffino come timoniere del piroscafo
Lombardo. Morì nella presa di Palermo colpito da palla di moschetto alla coscia, una ferita che oggi sarebbe facilmente curabile ma che allora (senza antibiotici e prodotti antisettici efficaci) poteva facilmente portare alla morte, come era accaduto anche a
Goffredo Mameli durante la difesa della Repubblica Romana.