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Già nella I Guerra Mondiale in questo luogo furono costruite baracche per raccogliere prigionieri; furono poi utilizzate allo stesso scopo nella II Guerra Mondiale; nell'ottobre 1943 vennero occupate dai tedeschi che vi internarono anche molti ebrei; solo nel giugno 1944 l'avanzata del fronte Alleato fece sloggiare i tedeschi e i prigionieri furono liberi. Con la pace e fino al 1955 il campo fu adibito all'accoglienza di profughi, soprattutto istriani e dalmati. |
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(Testo)
Tra il 1945 e il 1955 in questo campo trasformato in centro raccolta profughi, passarono circa 50.000 persone. Chi proveniva dai territori giuliano-dalmati, chi dalle ex colonie d'Africa, chi dall'Albania, dalla Romania e dalla Grecia. Ognuno portava con sé dolorose vicende di partenze forzate, ma qui trovarono accoglienza materiale ed umana, qui si stabilirono amicizie, si celebrarono matrimoni, si nacque e si morì. La loro storia sia di monito affinché nessuno debba più soffrire a causa di discriminazioni culturali, religiose, politiche e razziali.
| il Comune di Servigliano nel Cinquantesimo della chiusura 12 febbraio 2005 |
foto Santecchia
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