La targa si riferisce al restauro, concluso nel 1840 (decimo anno di pontificato di papa
Gregorio XVI), della porta a due archi attraverso cui si immettevano in città la via Casilina e la Prenestina e su cui l'acquedotto Claudio scavalcava le due vie consolari; il restauro intendeva restituire la porta all'antico aspetto, spogliato delle aggiunte d'età tardoantica e medioevale; i lavori portarono alla luce l'artistico sepolcro del fornaio
Eurisace.