Fu il più giovane (nemmeno 11 anni !) dei Mille di Garibaldi imbarcati a Quarto: il padre Luigi Giuseppe, medico, l'aveva portato con sé quando aderì alla spedizione.
La statua fu modellata dallo scultore Romano Vio.
Leggo nel web che la parte del cippo a me nascosta dai fiori (che non ho potuto spostare perché il cancello della scuola era chiuso) contiene le parole con cui
Giuseppe Cesare Abba nelle sue
Noterelle d'uno dei Mille ricorda il ragazzo: "...fortunato fanciullo cui toccava nella vita un mattino così bello...".