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Nome e Cognome Camillo Benso di Cavour
Torino 1810 - 1861
Dove si trova Stazione Tiburtina (atrio Nomentano) - Roma, RM
Categoria politica e Stato
Segnalato da Sandro Vallocchia
Per saperne di più ...
wikipedia Cerca Camillo Benso di Cavour su Wikipedia
Dal 1852 presidente del Consiglio dei ministri del Regno di Sardegna, diede un contributo fondamentale alla storia dell'Unità italiana, portando il Piemonte al rango di potenza europea e realizzando l'accordo con la Francia contro l'Austria, cui seguì la II Guerra d'Indipendenza.

A destra è riportato il discorso di Cavour sulle strade ferrate (1846), a sinistra quello tenuto alla Camera (25/3/1861) su Roma capitale. Il monumento è stato inaugurato nel 2011.
 
     
 
 
(Testo)

(sovrascritto in verticale sul testo di entrambi i lati)

C A V O U R


(sinistra)
L’ONOREVOLE DEPUTATO AUDINOT VEL DISSE SENZA RISERVA:
ROMA DEBB’ESSERE LA CAPITALE D’ITALIA. E LO DICEVA CON
RAGIONE; NON VI PUÒ ESSERE SOLUZIONE DELLA QUESTIONE ROMA,
SE QUESTA VERITÀ NON È PRIMA PROCLAMATA, ACCETTATA
DALL’OPINIONE PUBBLICA D’ITALIA E D'EUROPA. (A SINISTRA:
BENE!). SE SI POTESSE CONCEPIRE L’ITALIA COSTITUITA IN UNITÀ
IN MODO STABILE, SENZA CHE ROMA FOSSE LA SUA CAPITALE, IO
DICHIARO SCHIETTAMENTE CHE REPUTEREI DIFFICILE, FORSE
IMPOSSIBILE LA SOLUZIONE DELLA QUESTIONE ROMANA. PERCHÉ
NOI ABBIAMO IL DIRITTO, ANZI IL DOVERE DI CHIEDERE,
D’INSISTERE PERCHÉ ROMA SIA RIUNITA ALL’ITALIA? PERCHÉ
SENZA ROMA CAPITALE D’ITALIA, L’ITALIA NON SI PUÒ
COSTITUIRE. (APPROVAZIONE)
A PROVA DI QUESTA VERITÀ GIÀ VI SI ADDUSSE MOLTI ARGOMENTI
L’ONOREVOLE PREOPINANTE. EGLI VI DISSE CON MOLTA RAGIONE
CHE QUESTA VERITÀ, ESSENDO SENTITA QUASI ISTINTIVAMENTE
DALL’UNIVERSALITÀ DEGLI ITALIANI, ESSENDO PROCLAMATA
FUORI D’ITALIA DA TUTTI COLORO CHE GIUDICANO DELLE COSE
D’ITALIA CON IMPARZIALITÀ ED AMORE, NON HA D’UOPO DI
DIMOSTRAZIONE, È AFFERMATA DAL SENSO COMUNE DELLA
NAZIONE, TUTTAVIA, O SIGNORI, SI PUÒ DARE DI QUESTA VERITÀ
UNA DIMOSTRAZIONE ASSAI SEMPLICE. L’ITALIA HA ANCOR MOLTO
DA FARE PER COSTITUIRSI IN MODO DEFINITIVO, PER ISCIOGLIERE
TUTTI I GRAVI PROBLEMI CHE LA SUA UNIFICAZIONE SUSCITA,
PER ABBATTERE TUTTI GLI OSTACOLI CHE ANTICHE ISTITUZIONI,
TRADIZIONI SECOLARI OPPONGONO A QUESTA GRANDE IMPRESA;
ORA, O SIGNORI, PERCHÉ QUEST’OPERA POSSA COMPIERSI
CHE NON VI SIANO CAUSE DI DISSIDI, DI LOTTE. MA, FINCHÉ LA
QUESTIONE DELLA CAPITALE NON SARÀ DEFINITA, VI SARÀ
SEMPRE MOTIVO DI DISPARERI E DI DISCORDIE FRA LE VARI
PARTI D’ITALIA. (BENISSIMO!)
ED INVERO, O SIGNORI, È FACILE A CONCEPIRSI CHE PERSONE DI
BUONA FEDE, PERSONE ILLUMINATE ED ANCHE DOTATE DI MOLTO
INGEGNO, ORA SOSTENGANO O PER CONSIDERAZIONI STORICHE, O
PER CONSIDERAZIONI ARTISTICHE, O PER QUALUNQUE ALTRA
CONSIDERAZIONE, LA PREFERENZA A DARSI A QUESTA O A
QUELL’ALTRA CITTÀ COME CAPITALE D’ITALIA; IO CAPISCO CHE
QUESTA DISCUSSIONE SIA PER ORA POSSIBILE: MA SE L’ITALIA
COSTITUITA AVESSE GIÀ STABILITA IN ROMA LA SUA CAPITALE,
CREDETE VOI CHE TALE DISCUSSIONE FOSSE ANCORA POSSIBILE?
CERTO CHE NO; ANCHE COLORO CHE SI OPPONGONO AL
TRASFERIMENTO DELLA CAPITALE IN ROMA, UNA VOLTA CHE
ESSA FOSSE COLÀ STABILITA, NON ARDIREBBERO DI PROPORRE
CHE VENISSE TRASLOCATA ALTROVE. QUINDI EGLI È SOLO
PROCLAMANDO ROMA CAPITALE D’ITALIA CHE NOI POSSIAMO PORRE
UN TERMINE ASSOLUTO A QUESTE CAUSE DI DISSENSO FRA NOI. IO
SONO DOLENTE PERCIÒ DI VEDER CHE UOMINI AUTOREVOLI, UOMINI
D’INGEGNO, UOMINI CHE HANNO RESO ALLA CAUSA ITALIANA
EMINENTI SERVIGI, COME LO SCRITTORE A CUI L’ONOREVOLE
PREOPINANTE ALLUDEVA, PONGANO IN CAMPO COTESTA
QUESTIONE E LA DIBATTANO, OSEREI DIRE, CON ARGOMENTI DI
POCA IMPORTANZA.
LA QUESTIONE DELLA CAPITALE NON SI SCIOGLIE, O SIGNORI,
PER RAGIONI NÉ DI CLIMA, NÉ DI TOPOGRAFIA, NEANCHE PER
RAGIONI STRATEGICHE; SE QUESTE RAGIONI AVESSERO DOVUTO
INFLUIRE SULLA SCELTA DELLA CAPITALE, CERTAMENTE LONDRA
NON SAREBBE CAPITALE DELLA GRAN BRETAGNA, E FORSE
NEMMANCO PARIGI LO SAREBBE DELLA FRANCIA.
LA SCELTA DELLA CAPITALE È DETERMINATA DA GRANDI RAGIONI
MORALI. E' IL SENTIMENTO DEI POPOLI QUELLO CHE DECIDE LE
QUESTIONI AD ESSA RELATIVE.
ORA, O SIGNORI, IN ROMA CONCORRONO TUTTE LE CIRCOSTANZE
STORICHE, INTELLETTUALI, MORALI CHE DEVONO DETERMINARE
LE CONDIZIONI DELLA CAPITALE DI UN GRANDE STATO. ROMA È
LA SOLA CITTÀ D’ITALIA CHE NON ABBIA MEMORIE ESCLUSIVAMENTE
MUNICIPALI; TUTTA LA STORIA DI ROMA DAL TEMPO DEI CESARI AL
GIORNO D’OGGI È LA STORIA DI UNA CITTÀ LA CUI IMPORTANZA SI
ESTENDE INFINITAMENTE AL DI LÀ DEL SUO TERRITORIO, DI
UNA CITTÀ, CIOÈ, DESTINATA AD ESSERE LA CAPITALE DI UN
GRANDE STATO. (SEGNI DI APPROVAZIONE SU VARI BANCHI)
CONVINTO, PROFONDAMENTE CONVINTO DI QUESTA VERITÀ,
IO MI CREDO IN OBBLIGO DI PROCLAMARLO NEL MODO PIÙ SOLENNE
DAVANTI A VOI, DAVANTI ALLA NAZIONE, E MI TENGO IN OBBLIGO
DI FARE IN QUESTA CIRCOSTANZA APPELLO AL PATRIOTTISMO
DI TUTTI I CITTADINI D’ITALIA E DEI RAPPRESENTANTI DELLE PIÙ
ILLUSTRI SUE CITTÀ, ONDE CESSI OGNI DISCUSSIONE IN
PROPOSITO, AFFINCHÉ NOI POSSIAMO DICHIARARE
ALL’EUROPA, AFFINCHÉ CHI HA L’ONORE DI RAPPRESENTARE
QUESTO PAESE A FRONTE DELLE ESTERE POTENZE POSSA DIRE: LA
NECESSITÀ DI AVER ROMA PER CAPITALE È RICONOSCIUTA E
PROCLAMATA DALL’INTIERA NAZIONE. (APPLAUSI)
IO CREDO DI AVERE QUALCHE TITOLO A POTER FARE QUEST’APPELLO A
COLORO CHE, PER RAGIONI CHE IO RISPETTO, DISSENTISSERO DA
ME SU QUESTO PUNTO; GIACCHÉ, O SIGNORI, NON VOLENDO
FARE INNANZI A VOI SFOGGIO DI SPARTANI SENTIMENTI, IO LO DICO
SCHIETTAMENTE:
SARÀ PER ME UN GRAN DOLORE IL DOVER DICHIARARE
ALLA MIA CITTÀ NATIA CHE ESSA DEVE RINUNCIARE
RISOLUTAMENTE, DEFINITIVAMENTE AD OGNI SPERANZA DI
CONSERVARE NEL SUO SENO LA SEDE DEL GOVERNO. (APPROVAZIONE)
DISCORSO PRONUNCIATO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI IL 25 MARZO 1861

IN ROMA CONCORRONO TUTTE LE CIRCOSTANZE, STORICHE, INTELLETTUALI, MORALI
CHE DEVONO DETERMINARE LE CONDIZIONI DELLA CAPITALE DI UN GRANDE STATO

C A M I L L O    B E N S O    C O N T E    D I    C A V O U R


(destra)
NON C’È PERSONA DI
NORMALE BUON SENSO
CHE POSSA CONTESTARE
OGGI L’UTILITÀ, DIREMMO
ANZI LA NECESSITÀ,
DELLE STRADE FERRATE.
POCHI ANNI SONO
BASTATI PER OPERARE
NELL’OPINIONE PUBBLICA
UNA RIVOLUZIONE IN
LORO FAVORE. I DUBBI
CHE ESSE ISPIRAVANO
AGLI UOMINI DI STATO,
LE INCERTEZZE SULLA
LORO RIUSCITA CHE
TURBAVANO I PIÙ
ARDITI SPECULATORI,
HANNO CEDUTO IL POSTO
A UNA SCONFINATA
FIDUCIA. IL PUBBLICO
È PASSATO QUASI
ISTANTANEAMENTE
DALLA DIFFIDENZA
A UN ENTUSIASMO TALE,
CHE NON C’È FORSE IN
EUROPA UNA LOCALITÀ
COSÌ POVERA, DEGLI
INTERESSI COSTITUITI
COSÌ PICCOLI, CHE
NON SI APPRESTI
A PARTECIPARE
DIRETTAMENTE AI
BENEFICI DI QUESTA
MERAVIGLIOSA
CONQUISTA DEL SECOLO
DECIMONONO. LA
SCOPERTA DELLA
MACCHINA A VAPORE SI
PUÒ PARAGONARE, PER
L’IMPORTANZA DELLE
SUE CONSEGUENZE, A
QUELLA DELLA STAMPA, O
A QUELLA DEL CONTINENTE
AMERICANO. QUESTE
IMMENSE SCOPERTE,
ANCHE SE RISALGONO
ORMAI A QUASI QUATTRO
SECOLI, NON CI HANNO
ANCORA MOSTRATO
TUTTI GLI EFFETTI CHE
SONO DESTINATE
A PRODURRE E LO
STESSO ACCADRÀ
DELLA CONQUISTA CHE
IL MONDO HA FATTO
TRASFORMANDO IL
VAPORE IN UNA FORZA
MOTRICE DALL’AZIONE
ILLIMITATA E
APPLICATA A
MOLTEPLICI USI. MOLTE
GENERAZIONI SI
SUCCEDERANNO PRIMA
CHE SIA POSSIBILE
CALCOLARNE TUTTA
L’IMPORTANZA. COSÌ
A TUTT’OGGI NESSUNO
HA POTUTO STABILIRE,
IN TUTTA LA LORO
PORTATA, LE
MODIFICAZIONI CHE
QUESTA FORZA NUOVA
È DESTINATA A
OPERARE NELLA
ECONOMIA DEI POPOLI
CIVILI. L’INFLUENZA
DELLE STRADE FERRATE
SI ESTENDERÀ SU TUTTO
L’UNIVERSO. NEI PAESI
CHE SONO GIUNTI A UN
ALTO GRADO DI SVILUPPO,
ESSE IMPRIMERANNO
ALL’INDUSTRIA UN
IMMENSO SLANCIO:
I LORO RISULTATI
ECONOMICI
ACCELERERANNO
IL MOVIMENTO DELLA
SOCIETÀ VERSO
IL PROGRESSO.
DISCORSO SULLE STRADE FERRATE IN ITALIA 1846

L’INFLUENZA SULLE STRADE FERRATE SI
ESTENDERÀ SU TUTTO L’ UNIVERSO

CAMILLO BENSO CONTE DI CAVOUR


(targhetta a destra)
INAUGURATO DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
GIORGIO NAPOLITANO IL 28 NOVEMBRE 2011
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
UNITA’ TECNICA DI MISSIONE
1861 » 2011 »
150° anniversario Unità d'Italia


foto Vallocchia
 
 
     
 
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