Sindaco di Melfi nel 1726, si oppose all'aumento della tassa sulla farina preteso dai feudatari del luogo, i Doria. Il resto della sua vita lo spese nella difesa dalle ritorsioni che gli vennero rivolte e nella prosecuzione della sua battaglia contro le angherie del sistema feudale.
Stupisce che 1892 un'epigrafe bolli l'Ottocento come secolo "fiacco e cupido". |