Uomo politico, scrittore in latino e in volgare, diede a questa lingua nascente una enorme poliedricità espressiva. La sua Divina Commedia è indubitabilmente uno dei grandi capolavori della letteratura mondiale, ma per gli italiani è anche la fucina della loro lingua, da cui sono uscite le più potenti raffigurazioni della realtà e dell'immaginazione.
Monaldi e Filippeschi erano nel XIII sec. potenti famiglie orvietane; qui sono citate da Dante (Purg. VI, 106-108) come esempi della rovina apportata dagli scontri faziosi tra famiglie. |