Prima che un film di
Federico Fellini, "La dolce vita" fu un nuovo modo di concepire la vita, gioioso, sfacciato e trasgressivo: e qui al Rugantino una sera del 1958 avvenne un fatto che destò scalpore a quel tempo: una ballerina turca, Aichè Nanà, ospite di amici al ristorante, improvvisò quello che allora si chiamava spogliarello. Quel gesto e l'entusiasmo degli avventori che uscivano dalla morale corrente diede il via alla "dolce vita".